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Viola Di Tullio

Ritratto di Viola di Tullio - Antropologa Ambientale
Viola di Tullio – Antropologa Ambientale

Viola Di Tullio, è un’antropologa ambientale di origine marchigiana. Dopo la maturità classica, nel 2019 si laurea in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali presso l’Università di Bologna. Grazie all’influenza del periodo di studio passato all’Università di Amsterdam sviluppa una tesi sulle pratiche di ricostruzione sia collettiva sia identitaria nei territori marchigiani colpiti dal terremoto del 2016. È in questo contesto che inizia a interessarsi ai temi di antropologia dei disastri e dell’ambiente.

In seguito si iscrive al corso magistrale di Antropologia Culturale ed Etnografia presso l’Università degli Studi di Torino, dove svolge un programma Erasmus all’Università di Stoccolma per approfondire i temi di antropologia ambientale e del cambiamento climatico.

A novembre 2021 inizia la ricerca di campo per sviluppare la tesi di laurea, ottenuta a giugno 2022, in un pueblo del Cile Settentrionale, dove studia i rapporti tra la comunità e una ONG locale e gli impatti sociali dei Fog Catchers sulla comunità locale. Questi ultimi sono delle strutture che permettono la raccolta della nebbia come fonte idrica alternativa nelle zone aride.

A Novembre 2023 la tesi vince un premio dedicato a Valeria Solesin, indetto dalla Fondazione Lavoro per la persona e viene pubblicata per la casa editrice Franco Angeli.

Appassionata di antropologia ambientale e del cambiamento climatico, attualmente svolge un dottorato nazionale, PNRR in Sustainable Environment and Climate Change, presso la IUSS di Pavia e il dipartimento di scienze politiche dell’Università Luiss Guido Carli in collaborazione con il Centro Ricerche EtnoAntropologiche. Nella sua ricerca si indaga la dimensione etica del rapporto tra l’uomo e le piante e le pratiche di gestione e cura delle foreste. In questo contesto, vuole applicare l’antropologia alle teorie del valore per promuovere ed agevolare il passaggio dalle percezioni locali alla costruzione di policies nazionali. Si occupa dunque di temi di filosofia etica, antropologia ambientale e sviluppo sostenibile con un focus sul modo in cui la percezione delle piante influenza la costruzione di immaginari morali e, di conseguenza, quella delle pratiche e delle normative applicate alla gestione sostenibile dei territori.



         

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