Leggere il passato per affrontare il futuro: antropologia, storia del paesaggio e cambiamenti ambientali globali nei Monti Pisani

Centro Ricerche EtnoAntropologiche e Archivio di Stato di Lucca  organizzano:

Catasto 1863 e satellite 2013 – Tenuta Scompiglio (ex Minutoli) Vorno Lucca

Leggere il passato per affrontare il futuro:

Antropologia, storia del paesaggio e cambiamenti ambientali globali nei Monti Pisani

Convegno

20 giugno 2018

Archivio di Stato di Lucca Sede sussidiaria Ex Macelli

Intera giornata aperta al pubblico, gradita iscrizione (sala max 70 posti) landscapelucca2018@creasiena.it     tel.:    0583 491465

Mattina –  L’importanza degli archivi storici per comprendere gli scenari futuri nei cambiamenti ambientali globali.

Pomeriggio : Paesaggi e futuri: ambiente, società e politiche (Roundtable: Landscapes and Futures: Environment, Society and Politics.

Programma:

(programma provvisorio soggetto a modifiche)

L’importanza degli archivi storici per comprendere gli scenari futuri nei cambiamenti ambientali globali.

Introduce e presiede Simone Sartini, Direttore dell’Archivio di Stato di Lucca
10.15 – 10.30 Saluti delle autorità

Stefano Ragghianti , Comune di Lucca, Assessore alla Cultura, turismo e marketing dei territori (Mura-mare), sport, edilizia sportiva e gemellaggi

Emanuele Pasquini, Capo Gabinetto Comune Capannori e referente per il protocollo d’intesa per la valorizzazione del Monte Pisano.

Fabio Casella , Comune di Calci  Responsabile servizio protezione civile e antincendio boschivo
Ente Capofila Servizio AIB Monte Pisano versante p.le di Pisa , Centro intercomunale di protezione civile (Buti,Calci,Vicopisano)

Relazioni

  • Sergio Nelli, Archivio di Stato di Lucca: La documentazione archivistica per la storia del clima e del paesaggio.

    Calci, Lucca – Elaborazione 3D e usi di terreno 1863

  • Valentina Simonetti Archivio di Stato di Lucca, Antichi Catasti lucchesi: storia e percorsi di ricerca.
  • Fabio Malfatti (Centro Ricerche EtnoAntropologiche) Fonti orali, saperi locali e GIS nelle ricerche etnoantropologiche sui cambiamenti climatici.
  • Andrew S. Mathews (University of California, Santa Cruz) Leggere il passato per affrontare il futuro: fuochi, malattie e cambiamenti climatici sui Monti Pisani 
  • Tappe future del programma di ricerca Italian Landscapes in the Anthropocene
  • Domande dal pubblico

13.00  Pausa

Tavola rotonda: Paesaggi e futuri: ambiente, società e politiche

Roundtable: Landscapes and Futures: Environment, Society and Politics

(alcuni interventi o parti di interventi potranno essere in inglese)

14.30 – 16:00

  • Gruppo di Ricerca Italian Landscapes in the Anthropocene
  • Gruppo di Ricerca Eco-frizioni dell’antropocene (Antropologia della sostenibilità nella riconversione industriale) PRIN-MIUR 2015 (Univ. Messina, Catania, Sassari, Cagliari e Napoli “l’Orientale”)
  • Department of Civilisations and Forms of Knowledge Univ. Pisa
  • Gruppo di studio clima dell’antropocene Università di Pisa

Sede: Archivio di Stato di Lucca, Sede sussidiaria Ex Macelli Via Pubblici Macelli, 155, 55100 Lucca
[Vedi su GMaps]

info e iscrizioni:  landscapelucca2018@creasiena.it     tel.:    0583 491465

Si ringraziano per la collaborazione: Chiara Andreotti, Erica Bertoni, Marco Carelli, Debora Panattoni, Luciano Barsetti, Giovanni Rasa

Con il contributo Dello Scompiglio   

Con il patrocinio di : Direzione Generale per gli ArchiviDGA, Comune di Lucca, Provincia di Lucca, Comune di Capannori, Mibact,  Coordinamento dei Comuni dei Monti Pisani, Regione Toscana

Evento su Facebook “Leggere il passato per affrontare il futuro”

A questo locandina “Leggere il passato per affrontare il futuro” (4,2 Mb)

Abstract degli interventi

La documentazione archivistica per la storia del clima e del paesaggio.
Sergio Nelli, Archivio di Stato di Lucca

Le fonti per la storia delle vicende climatiche ed agricole del territorio lucchese possono essere individuate presso l’Archivio di Stato di Lucca in una quantità di fondi archivistici diversi, dei quali si espone un rapido excursus circa le potenzialità di ricerca che forniscono. L’esperienza degli archivisti è spesso il punto di partenza più importante per i ricercatori che studiano l’intervento degli uomini e l’opera della natura in una determinata area geografica: tale esperienza talvolta produce una banca dati di notevoli dimensioni, come quella che viene presentata in questa sede.

Sergio Nelli Laureato a Pisa nel 1977 in Lettere classiche, Diploma di archivistica, paleografia e diplomatica, è funzionario Archivista presso l’Archivio di Stato di Lucca dal 1979, ha pubblicato nel vol. VIII degli Inventari a stampa dell’Istituto l’inventario dell’Archivio Sardi; quello dell’Archivio Tucci è di prossima pubblicazione; ha dedicato gli ultimi anni ai voll. VI e VII dei “Regesti lucchesi” dell’epistolario degli Anziani della Repubblica dal 1493 al 1532.

Antichi Catasti lucchesi: storia e percorsi di ricerca.

Valentina Simonetti, Archivio di Stato di Lucca

Breve introduzione agli Antichi catasti storici conservati all’Archivio di Stato di Lucca.  Particolare approfondimento del Catasto italiano, o “vecchio catasto lucchese”, consultabile  nella sede sussidiaria degli ex Macelli; descrizione dei percorsi di ricerca.

Valentina Simonetti, Archivio di Stato di Lucca, Laureata in Storia moderna a Pisa con tesi in archivistica su una ipotesi di inventariazione delle fonti orali, diplomata presso la Scuola di Archivistica e Paleografia conseguita presso l’Archivio di Stato di Firenze. Ha lavorato come archivista per diversi anni a tempo determinato presso vari Enti pubblici della provincia di Lucca e della Toscana. Dal 2012 è dipendente del Mibact e lavora come assistente alla fruizione, vigilanza e accoglienza all’Archivio di Stato di Lucca.

Saperi locali, GIS e fonti orali nelle ricerche etnoantropologiche sui cambieamenti climatici. 

Fabio Malfatti, Centro ricerche EtnoAntropologiche

Il concetto di Antropocene, utilizzato per descrivere l’epoca geologica nella quale viviamo, apre nuovi spazi di riflessione ricucendo il collegamento tra umano e naturale, tra natura e cultura, aprendo  inoltre importanti opportunità alle discipline storiche e umanistiche.   La ricerca italian Landscape in the Anthropocene, combina una grande quantità di dati; fonti orali, storiche, archivistiche, bibliografiche, osservazioni sul campo.  Verrà descritto il percorso di raccolta, elaborazione con Transana, un software per analisi qualitativa assistita da computer (CAQDA) l’uso di QGIS per analizzare i date spaziali e evidenziare i cambiamenti nella vegetazione ed i primi risultati grazzi della analisi sui cambiamenti ambientali su pino e castagno.

Fabio Malfatti (Centro Ricerche EtnoAntropologiche), EtnoAntropologo, ricercatore e socio fondatore del Centro Ricerche EtnoAntropologiche. Specializzato in tecnologie digitali applicate alla ricerca etnoantropologica. Matura esperienze di ricerca in saperi locali, etnobotanica, gestione sostenibile del territorio, diritti indigeni e metodologie partecipative in Bolivia, Cile, Paraguay.  Dal 2014 collabora al progetto Italian Landscape in the Anthropocene come ricercatore e curando la continuità delle relazioni sul territorio.

Leggere il passato per affrontare il futuro: fuochi, malattie e cambiamenti climatici sui Monti Pisani

Andrew Mathews,  University of California, Santa Cruz

Malattie delle piante, incendi, industrializzazione e abbandono rurale hanno prodotto l’attuale paesaggio dei Monti Pisani. Solo duecento anni fa, questi luoghi erano dominati da castagneti e greggi di pecore e capre pascolavano sulle pendici delle montagne. Oggi buona parte dell’area è coperta da pini, sottobosco denso e ginestroni, elementi che rendono i Monti Pisani molto vulnerabili agli incendi. Esistono inoltre preoccupazioni per possibili attacchi di nuovi patogeni che potrebbero mettere in pericolo non solo i pochi castagneti che sopravvivono, ma anche altre coltivazioni. Il paesaggio è stato plasmato dell’interazione tra cambiamenti ambientali globali, modificazioni ambientali rapide, ad esempio gli incendi, e modificazioni ambientali lente, come le malattie del pino e del castagno. Spesso queste trasformazioni locali e le loro interazioni con i cambiamenti climatici, vengono ignorate nelle previsioni scientifiche, ma sono elementi critici per i cittadini e decisori.  

Andrew S. Mathews  Professore associato nel dipartimento di Antropologia dell’Università della California (SAnta Cruz). Laureato in Fisica e Filosofica all’Università di Leeds, Inghilterra. Master in scienze Forestali alla Oxford University e Ph.D in Antropologia ambientale, alla Yale University. Ha realizzato ricerche sul rapporto tra le comunità indigene della foresta e lo Stato messicano per oltre dieci anni, dando vita al suo primo libro, Instituting Nature, MIT Press, 2011. Ha numerose pubblicazioni sulla politica dei cambiamenti climatici e la gestione forestale, in riviste come from Environmental History to Current Anthropology. Dal 2013 lavora su storia e politiche forestali in Italia, concentrandosi in particolare sull’area di Lucca, Sta lavorando alla redazione del libro sul lavoro italiano, provvisoriamente intitolato Plant Politics: Using Italian Forests to Imagine Global Environmental Change.

Pomeriggio 14:30 – 16:00 Paesaggi e futuri: ambiente, società e politiche


14:30 – 15:40 (70’)  Presentazioni
15:40 – 16:00 Domande
Coffee break
16:20 – 18 Sessione finale per ricercatori e decisori.

Gruppo di Ricerca Italian Landscapes in the Anthropocene

Andrew S. Mathews – Fabio Malfatti

Attraverso la combinazione di fonti orali, osservazione di storia naturale e paesaggio, interviste etnografiche, dati di archivio e analisi GIS, esploriamo il passato e il possibile futuro dei paesaggi attuali dell’area di Lucca. Storie di coltivazione, malattie epidemiche delle piante, disastri naturali (incendi e inondazioni), industrializzazione e abbandono rurale hanno prodotto una l’attuale paesaggio forestale in evidente abbandono. Questa situazione è la base di partenza su cui riflettere per definire possibili futuri, sia da parte di politici, scienziati o cittadini.

Utilizziamo i prodotti del nostro lavoro per costruire collaborazioni con ricercatori di altre discipline interessati ai futuri del paesaggio (fino ad oggi stiamo lavorando con un modellista di distribuzione di specie botaniche, ma immaginiamo altre collaborazioni basate sul legato alla raccolta di fonti orali sulla gestione del sottobosco, del fuoco e dell’acqua). Le categorie teoriche chiave dell’Antropocene sono i ritmi temporali e la morfologia: tracce di eventi passati che producono schemi paesaggisti contemporanei. Il cambiamento degli strumenti teorici e metodologici dell’antropologia ci aiuta a consolidare tipi di collaborazioni transdisciplinari con umanisti, storici e scienziati naturali che sono necessarie per dare un senso alla complessità delle sfide socio-ecologiche contemporanee.

Department of Civilisations and Forms of Knowledge Università di Pisa, 

Massimiliano Grava,

Toponomastica e geodatabase delle manifatture toscane Ottocentesche.

In questo incontro si illustreranno due recenti progetti di ricerca cofinanziati tra il SITA (Sistema Informativo Territoriale ed Ambientale) della Regione Toscana e il CIST (Centro Interuniversitario di Scienze del Territorio).

Il primo (Realizzazione di un archivio digitale storico-comparativo dei nomi dei luoghi della Toscana), ha generato un layer, realizzato in ambiente GIS, con tutta la toponomastica storica Toscana tra i primi decenni del XIX secolo ed oggi ed è attualmente fruibile e scaricabile tramite il Portale cartografico regionale (Re.To.Re.).

Il secondo progetto invece, sempre cofinanziato tra i due suddetti soggetti, è stato intitolato: Prosecuzione dell’archivio digitale storico-comparativo dei nomi dei luoghi della Toscana con ricostruzione della rete idrografica e localizzazione degli opifici manifatturieri.

Oltre quindi ad estendere la vettorializzazione alla toponomastica agli elementi idrici toscani, nel primo progetto si erano infatti considerate geometrie puntuali e areali, sono stati georeferenziati tutti gli opifici presenti sul territorio regionale all’attivazione dei tre catasti preunitari (Toscano, Borbonico ed Estense).

Massimiliano Grava: laureato all’Università di Pisa in Storia Moderna ha conseguito un Ph.D in Storia e Informatica a Bologna e un secondo Ph.D in Storia all’Universitat de Girona (Spain). Dal 2006 collabora con l’IRTA Leonardo e dal 2009 con il CRHR di Girona. Nella sua attività di ricerca si occupa dell’elaborazione di fonti storiche con applicativi GIS e della relativa pubblicazione online con WebGIS.

Gruppo di Ricerca Eco-frizioni dell’antropocene 

(Sostenibilità e patrimonializzazione nei processi di riconversione industriale) PRIN-MIUR 2015 (Univv. Messina, Catania, Sassari, Cagliari e Napoli “l’Orientale”)

Francesco Zanotelli (Univ. Messina)

Nell’intervento presenterò i principali temi e i metodi del progetto PRIN “Ecofrizioni dell’Antropocene. Sostenibilità e patrimonializzazione nei processi di riconversione industriale”. Della durata di 3 anni (termine: primo semestre 2020) coinvolge 5 atenei italiani e circa 25 ricercatori (antropologia culturale, linguistica, geografia, sociologia).

Il progetto analizza contesti geografici che in passato sono stati teatro di processi di intenso sfruttamento economico, di tipo neo o post coloniale, e che oggi si aprono a nuove forme di sviluppo territoriale, ispirate ai valori di sostenibilità, della conservazione del patrimonio e del risparmio energetico. I focus territoriali sono italiani (alcune aree e siti di Sicilia e Sardegna) e latinoamericani (alcune aree e siti di Messico, Ecuador e Peru) accomunati dalla presenza di forti conflittualità legate alla gestione dell’ambiente, dove sfruttamento energetico e massiccia industrializzazione coesistono con retoriche di conservazione e sostenibilità; dove depredazione economica e degrado ambientale si associano a forme di patrimonializzazione dei paesaggi e di tutela della loro biodiversità.

Francesco Zanotelli è antropologo e ricercatore presso l’Università di Messina. Ha svolto ricerche in Messico sulle dimensioni sociali e culturali dell’indebitamento monetario nel quadro delle politiche economiche neoliberali. In Italia, si è occupato, anche con fini di ricerca pubblica e applicata, del nesso tra nuove migrazioni interne e precarietà, e delle nuove forme di famiglia in area mediterranea. Dal 2009 studia il ruolo del vento e dell’energia eolica nella cosmologia, nel paesaggio e nella fenomenologia quotidiana dei contadini-pescatori Ikojts del sud del Messico, e nei conflitti territoriali, economici e politici che si sono sviluppati intorno a tale risorsa nel quadro degli investimenti internazionali di green economy.

Mara Benadusi  (Univ. Catania)

In quanto coordinatrice dell’unità di ricerca PRIN dell’Università di Catania per il Progetto “Eco-frizioni dell’Antropocene”, presenterà i lavori di ricerca condotti dal 2015 nella zona petrolchimica siracusana, un ampio corridoio industriale che occupa la fascia costiera da Augusta a Siracusa, nella Sicilia Sud-orientale. La relazione darà particolare enfasi al rapporto tra industrializzazione, crisi ambientale e nuove configurazioni del paesaggio. Si concentrerà, infatti, tanto sulla materialità quanto sulla temporalità degli spazi eterotipici del tardo industrialismo, sulla loro irrisolta contraddittorietà e sull’uso tattico delle “rovine” connesse alla modernizzazione per affermare visioni contrastanti sia degli effetti della lavorazione industriale su uomo e ambiente sia dei possibili sviluppi futuri dell’area.

Mara Benadusi è antropologa presso l’Università degli Studi di Catania e attuale Presidente della Società Italiana di Antropologia Applicata (SIAA). Dal 2005 al 2013 ha svolto ricerca in Sri Lanka, dove ha analizzando gli effetti nel lungo periodo dell’intervento umanitario seguito allo tsunami dell’Oceano Indiano. Ha anche lavorato sulle politiche di educazione al disastro e sulla resilienza, così come sulla configurazione dei saperi tecnico-scientifici legati alle catastrofi attraverso un’analisi multi-situata all’interno dei consessi internazionali di scienziati, esperti e policy-makers che cooperano alla riduzione dei rischio disastri nel mondo. Attualmente sta studiando le frizioni ambientali che investono la fascia costiera di Siracusa a seguito del progressivo processo di de-industrializzazione (PRIN 2015) e i modi in cui l’impresa sociale di “nuova generazione” risponde alle sfide della sostenibilità ambientale, del risparmio energetico e della riduzione del rischio disastri (Marie Curie RISE “FAB MOVE”).

Francesco Bachis  (Univ. Cagliari)

Presenterà brevemente le principali piste di ricerca dell’Unità PRIN di Cagliari (processi di valorizzazione sito archeologico UNESCO di Su Nuraxi – Barumini, progetti di riconversione in direzione patrimoniale e turistica di siti industriali dismessi. Si concentrerà in particolare sulla dismissione e riconversione a fini turistico/patrimoniali delle aree minerarie del Sulcis-Iglesiente, con particolare riferimento al rapporto tra politiche di patrimonializzazione, concezioni locali dell’ambiente e bonifiche.

Francesco Bachis, (PhD, Metodologie della Ricerca Etnoantropologica, Siena) è Assegnista di Ricerca al Dipartimento di Scienze Sociali e delle Istituzioni dell’Università di Cagliari e docente a contratto di Metodologia della Ricerca Antropologica e Antropologia Culturale all’Università di Sassari. Si occupa di dismissioni industriali e memorie nelle aree minerarie del Sulcis, di migrazioni transnazionali, conflitto e confini simbolici tra Sardegna e Marocco. Dal 2016 insegna Antropologia Culturale all’Istituto Europeo di Design di Cagliari ed è managing editor della rivista Anuac.

Cristiano Tallè: Abitare il paesaggio,

Interviene parlando del paesaggio presso i Huave di San Mateo del Mar (la referenzialità linguistica del lessico paesaggistico, l’esperienza sensoria e la materialità del paesaggio lagunare. In che modo il paesaggio interroga chi lo abita?)

Cristiano Tallè  Dal 1999 realizza ricerche nella comunità nativa huave di San Mateo del Mar (Oaxaca, Messico). Ha lavorato su temi dell’educazione bilingue, della lingua e dell’ambiente. Attualmente insegna antropologia culturale e etnolinguistica all’Università degli Studi di Napoli ‘L’Orientale’.

Gruppo di studio clima dell’antropocene Università di Pisa

Attività di ricerca

Ricostruzioni climatiche attraverso l’utilizzo di archivi naturali diversi e incrocio con dati storici e archeologici per la ricostruzione dell’ambiente e del clima nelle ultime migliaia di anni.

Componenti Gruppo di ricerca

Zanchetta Giovanni Dipartimento di Scienze della Terra: Geochimico, Paleoclimatologo (Prof. Associato)
Regattieri Eleonora Dipartimento di Scienze della Terra: Paleoclimatologa, Speleologa (Ric. RTDA)
Bini Monica Dipartimenti di Scienze della Terra: Geomorfologa, Geoarcheologa (Ric. RTDB)
Isola Ilaria Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: Geomorfologa, Speleologa, Paleoclimatologa (Tecnologo)

Clima ed eventi alluvionali estremi in Versilia: integrazione di nuove tecniche geoarcheologiche, geomorfologiche, geochimiche e simulazioni numeriche.

Finanziato da: Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca (Responsabile Dr.sa M. Bini)

Negli ultimi anni i così detti “eventi meteorologici estremi” si sono manifestati con una frequenza apparentemente più elevata rispetto al passato, producendo molto spesso ingenti danni e perdita di vite umane. Quale sia stata la situazione in passato, se ci siano state effettivamente variazioni marcate nei tempi di ricorrenza di tali eventi ed eventualmente perché siano avvenute è un passo chiave per comprendere l’evoluzione climatica futura. In quest’ottica, basandosi su integrazione di dati geoarcheologici e paleoclimatici (ottenuti principalmente attraverso indagini geochimiche), il progetto si propone di ricostruire le tendenze di ricorrenza degli eventi estremi al variare del contesto climatico negli ultimi 3000, al fine di ipotizzare la loro ricorrenza futura e stimarne la possibile entità. I dati prodotto saranno utilizzati per testare modelli numerici, e sempre attraverso gli stessi modelli arrivare ad ottenere una stima degli effetti di tali eventi in diverse aree.

         

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